Chiamati “bonsai dei poveri”, i kokedama nascono nel Giappone del 1600 e le loro radici affondano in una leggenda:
Un contadino giapponese in condizioni di estrema povertà, non potendo neppure permettersi di comprare vasi come le famiglie nobili, avvolse le sue piante in sfere di terra fertile e drenante, poi le ricoprì del muschio raccolto in giardino creando, così, il primo Kokedama.
Kokedama, infatti, significa letteralmente palla di muschio (Koke=muschio Tama=palla) e si tratta di creazioni particolari e uniche nel loro genere in grado di portare uno spazio verde anche nelle case più piccole. Questo grazie alla possibilità di appenderle per realizzare magnifici giardini verticali di design.
Il kokedama si diffuse durante il periodo Edo in Giappone, sviluppandosi come branca dello stileBonsaiKengai e richiamando a quel concetto di Natura che cresce orgogliosa e rigogliosa nonostante condizioni difficili e ambienti che normalmente sarebbero ostili: pareti a picco sul mare, gole di montagna, pareti rocciose impervie e sferzate dal vento e da qualsiasi agente atmosferico.
Oggi, queste creazioni continuano a crescere di popolarità grazie all’interesse per un design naturale e minimal negli appartamenti. Sono anche perfetti per gli uffici utilizzando delle ciotole sulle quali poggiarli, creando così spazi verdi e rigeneranti anche fuori casa.
Per realizzare un kokedama è necessario creare innanzitutto una palla di terriccio o ketotsuchi e akadama o argilla. Personalmente aggiungo una parte di sfagno per drenare meglio e una parte di humus di lombrico dell’Azienda Agricola Meini a Tuscania per offrire alle radici il giusto nutrimento senza rischiare di bruciarle. Una volta racchiuse le radici in questo composto, si utilizza il muschio da avvolgere attorno alla palla e legare con uno spago resistente.
Curarli è molto semplice: per prima cosa è necessario conoscere le necessità della pianta protagonista, quindi capire che tipo di luce vuole, la frequenza delle innaffiature (c’è ovviamente una differenza tra piante tropicali e succulente) ed eventuale fertilizzazione. Per questo motivo, tutti i kokedama Radici di vetro sono accompagnati da una foglietto con le istruzioni interamente personalizzato in base alla pianta acquistata.
Come innaffiare il kokedama
Indipendentemente dalla pianta, il metodo per innaffiare il kokedama è uno soltanto: Bisogna riempire una bacinella di acqua e lasciare che arrivi a temperatura ambiente, successivamente si immerge la pianta avendo però cura di immergere solo la palla di muschio, evitando che le foglie restino in acqua. Questo perché l’immersione duradai 5 ai 15 minuti in base alla grandezza della sfera e alla necessità della pianta stessa e le foglie, se immerse, rischierebbero di rovinarsi e marcire.
Cura del muschio
Il muschio utilizzato per i kokedama preferisce condizioni umide in quanto tende ad assorbire l’aria stessa che respira e ama ricevere un po’ di luce (mai diretta!). Inoltre, tenere il kokedama in un ambiente fresco, con ricircolo d’aria frequente, permette al muschio di crescere e acquistare un colore verde vivo, sinonimo di salute.
Nel caso in cui l’ambiente sia secco o caldo, oltre a spostare il kokedama per il bene della pianta (tranne le succulente che prediligono questo tipo di ambiente), sarà necessario provvedere con una frequente nebulizzazione del muschio per mantenerlo vivo ed evitare che annerisca o ingiallisca.